un amore che fa sudare
un amore che fa perdere i sensi
tra le lacrime
che ti stringe così forte da strozzarti
che spezza le corde vocali
attanaglia i sensi in una morsa stretta
per non liberarli più
qualcosa, questo amore scellerato che devasta
l'anima
crea scompensi al corpo
frantuma i ricordi in mille pezzi
che come le lamette
lascia cicatrici dolci
nette
assorbo il momento e lecco le gocce salate
lo tengo dentro
come un tesoro
esce tutto insieme in un sospiro
lungo
sordo
un singhiozzo
un altro
le ginocchia al petto
la testa tra le ginocchia
questo amore piccolo piccolo
che si dissolve.
mercoledì 22 settembre 2010
martedì 14 settembre 2010
Il sorriso della mia nonna
Ha un sorriso radioso la mia nonna nel suo tailleur nero, fresco di lana.
I capelli bianco nuvola fermati da un fermaglio.
La camicetta inamidata al profumo di violetta,
un opale come spilla.
Nella sua età,
che le confonde il tempo e le idee,
è ancora piena di un' ineccepibile eleganza.
Il mio nonno la porta al mare,
ama ancora quella donna.
Lei non ricorda il motivo di quel viaggio,
lo conosceva due minuti fa, ma adesso si è dissolto.
L'aveva odiato quel giorno,
come si odia una visita dal dottore.
Ma adesso i suoi occhi si soffermano sul mio viso
che per un attimo è tornato quello di una bambina.
La guardo mentre mi ripete per la terza volta
che andrà al mare,
sorride ancora.
Saluta con entrambe le mani
stringendo ed aprendo i pugni
come si insegna ai neonati.
Con tutta la dolcezza del mondo mi dice che sono bellissima e gira l'angolo.
Cado sulla sedia.
Il nostro corpo è programmato per proteggerci.
La natura ci offusca la mente e ci fa tornare bambini
per non farci sentire il dolore
che il vecchio cuore non potrebbe sopportare.
Ha un sorriso radioso la mia nonna,
va al mare per vendere la casa che era di sua sorella,
quella casa dove moltissime estati sono entrate,
con il loro sole, con il loro calore.
Quella casa che dopo l'inverno puzzava di stantio,
e quell'odore noi l'adoravamo.
La mia nonna adesso si ricorda
e gli occhi si riempiono di lacrime
e la mia anima è zeppa di rabbia
e il suo cuore di sicuro batte forte.
"Chi ci ha fatto questo dovrà pagare"
è quello che produco tra le labbra strette.
Nello specchio del bagno punto gli occhi nei miei occhi rossi
e improvvisamente agli angoli della mia bocca ritrovo me stessa, ritrovo lei.
Il mio sorriso è il sorriso della mia nonna.
I capelli bianco nuvola fermati da un fermaglio.
La camicetta inamidata al profumo di violetta,
un opale come spilla.
Nella sua età,
che le confonde il tempo e le idee,
è ancora piena di un' ineccepibile eleganza.
Il mio nonno la porta al mare,
ama ancora quella donna.
Lei non ricorda il motivo di quel viaggio,
lo conosceva due minuti fa, ma adesso si è dissolto.
L'aveva odiato quel giorno,
come si odia una visita dal dottore.
Ma adesso i suoi occhi si soffermano sul mio viso
che per un attimo è tornato quello di una bambina.
La guardo mentre mi ripete per la terza volta
che andrà al mare,
sorride ancora.
Saluta con entrambe le mani
stringendo ed aprendo i pugni
come si insegna ai neonati.
Con tutta la dolcezza del mondo mi dice che sono bellissima e gira l'angolo.
Cado sulla sedia.
Il nostro corpo è programmato per proteggerci.
La natura ci offusca la mente e ci fa tornare bambini
per non farci sentire il dolore
che il vecchio cuore non potrebbe sopportare.
Ha un sorriso radioso la mia nonna,
va al mare per vendere la casa che era di sua sorella,
quella casa dove moltissime estati sono entrate,
con il loro sole, con il loro calore.
Quella casa che dopo l'inverno puzzava di stantio,
e quell'odore noi l'adoravamo.
La mia nonna adesso si ricorda
e gli occhi si riempiono di lacrime
e la mia anima è zeppa di rabbia
e il suo cuore di sicuro batte forte.
"Chi ci ha fatto questo dovrà pagare"
è quello che produco tra le labbra strette.
Nello specchio del bagno punto gli occhi nei miei occhi rossi
e improvvisamente agli angoli della mia bocca ritrovo me stessa, ritrovo lei.
Il mio sorriso è il sorriso della mia nonna.
lunedì 13 settembre 2010
Ventosa
Chi ti ama è un folle
o una povera pazza
chi decide di prestarsi ai tuoi giochi
di farsi ipnotizzare
di correre dietro ai tuoi scellerati desideri
modificare la mia forma
rendere il mio corpo una ventosa
pur di assorbire ogni goccia del tuo liquido magico
questo ero disposta a fare
piegare davanti alla tua volontà
tutta me stessa
a quale prezzo
cosa avrei ottenuto in cambio
forse brividi di cristallo
lacrime d'angelo
il sapore del mare tutto dentro un bacio
per la tua lingua
e il tuo piacere
vendere la mia piccola anima.
Eppure mi trascini ancora
dentro un inspiegabile oblio.
o una povera pazza
chi decide di prestarsi ai tuoi giochi
di farsi ipnotizzare
di correre dietro ai tuoi scellerati desideri
modificare la mia forma
rendere il mio corpo una ventosa
pur di assorbire ogni goccia del tuo liquido magico
questo ero disposta a fare
piegare davanti alla tua volontà
tutta me stessa
a quale prezzo
cosa avrei ottenuto in cambio
forse brividi di cristallo
lacrime d'angelo
il sapore del mare tutto dentro un bacio
per la tua lingua
e il tuo piacere
vendere la mia piccola anima.
Eppure mi trascini ancora
dentro un inspiegabile oblio.
Angolo di paradiso
Nel mio angolo di paradiso
Svolazzano vespe e zanzare fastidiose
Nel mio angolo di paradiso
Dovrei essere al sicuro
Tu sei una figura lontana
Eppure esisti anche in quel giardino
Ti nascondi tra il rosso vivo dei gerani
Tra le foglie ancora verdi degli alberi
Il tuo riflesso è nell’acqua clorosa della piscina
Le tue parole sbattono e rimbalzano sulla pietra serena
Nella brezza settembrina
Le giuggiole sono gia grinzose
E i fichi si spiaccicano in terra uno ad uno
Le olive sono nere e alcune verdi
I gatti si grogiolano al sole
Io leggo e mi confondo
Io ti leggo ancora
Sei il più dolce degli inferni.
Svolazzano vespe e zanzare fastidiose
Nel mio angolo di paradiso
Dovrei essere al sicuro
Tu sei una figura lontana
Eppure esisti anche in quel giardino
Ti nascondi tra il rosso vivo dei gerani
Tra le foglie ancora verdi degli alberi
Il tuo riflesso è nell’acqua clorosa della piscina
Le tue parole sbattono e rimbalzano sulla pietra serena
Nella brezza settembrina
Le giuggiole sono gia grinzose
E i fichi si spiaccicano in terra uno ad uno
Le olive sono nere e alcune verdi
I gatti si grogiolano al sole
Io leggo e mi confondo
Io ti leggo ancora
Sei il più dolce degli inferni.
mercoledì 8 settembre 2010
Oggi alle tre a Firenze
stringo con una mano il polso
sinistro,
proprio quello che tu stringevi oggi,
alle tre del pomeriggio a Firenze
poso una mano su una guancia
proprio su quella che tu hai accarezzato oggi,
alle tre del pomeriggio a Firenze
mi guardo nello specchio e osservo i miei occhi,
gli stessi occhi innamorati che fissavi oggi,
alle tre del pomeriggio a Firenze
il cuore batte forte,
nello stesso modo in cui batteva oggi,
alle tre del pomeriggio a Firenze
la mia bocca trabocca ancora di passione,
così come faceva oggi,
alle tre del pomeriggio a Firenze
oggi alle tre non eri di nessun'altra,
oggi alle tre ti ho visto sorridere,
io ti ho visto,
oggi,
alle tre,
a Firenze.
sinistro,
proprio quello che tu stringevi oggi,
alle tre del pomeriggio a Firenze
poso una mano su una guancia
proprio su quella che tu hai accarezzato oggi,
alle tre del pomeriggio a Firenze
mi guardo nello specchio e osservo i miei occhi,
gli stessi occhi innamorati che fissavi oggi,
alle tre del pomeriggio a Firenze
il cuore batte forte,
nello stesso modo in cui batteva oggi,
alle tre del pomeriggio a Firenze
la mia bocca trabocca ancora di passione,
così come faceva oggi,
alle tre del pomeriggio a Firenze
oggi alle tre non eri di nessun'altra,
oggi alle tre ti ho visto sorridere,
io ti ho visto,
oggi,
alle tre,
a Firenze.
venerdì 3 settembre 2010
Essere incantevole
Se tutti i pensieri convergono su di te,
Essere incantevole,
altro non resta che mollare la presa che mi tiene attaccata alla realtà
e lanciarmi in un viaggio immaginario.
Ancorata ai tuoi fianchi mi solleverò
leggera come una piuma
e sulle tue labbra farò morire ogni sospiro.
Stamperò nella memoria ogni tuo gesto
per ritrovarlo, prepotente, al mio risveglio
quando tremante ed estasiata
chiuderò tra le gambe il desiderio umido
delle tue carezze.
Essere incantevole,
altro non resta che mollare la presa che mi tiene attaccata alla realtà
e lanciarmi in un viaggio immaginario.
Ancorata ai tuoi fianchi mi solleverò
leggera come una piuma
e sulle tue labbra farò morire ogni sospiro.
Stamperò nella memoria ogni tuo gesto
per ritrovarlo, prepotente, al mio risveglio
quando tremante ed estasiata
chiuderò tra le gambe il desiderio umido
delle tue carezze.
giovedì 2 settembre 2010
un uomo
un uomo cammina nella mia testa
un uomo che ha toccato le mie mani
un uomo che ha gli occhi d'acciaio
un uomo che respira melodie
un uomo che ha sogni troppo intensi
un uomo che parla con parole di seta
un uomo che ha la lingua di miele
un uomo che ha il sapore del mare.
un uomo che ha toccato le mie mani
un uomo che ha gli occhi d'acciaio
un uomo che respira melodie
un uomo che ha sogni troppo intensi
un uomo che parla con parole di seta
un uomo che ha la lingua di miele
un uomo che ha il sapore del mare.
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