lunedì 11 gennaio 2010

assenza

stanze vuote
bambole rotte
parole secche
respiro stroncato
gambe indolenzite
desiderio assente
mani tremanti
piedi freddi
unghie corte
salivazione azzerata
tempo interminabile
strade lunghe
canzoni tristi
giorni immobili.

2 commenti:

  1. mi ricorda :
    Furtiva mano di un fantasma occulto
    -Fernando Pessoa
    Furtiva mano di un fantasma occulto
    fra le pieghe del buio e del torpore
    mi scuote, e io mi sveglio, ma nel cuore
    notturno non trovo gesto o volto.
    Un antico terrore, che insepolto
    porto nel petto, come da un trono
    scende sopra di me senza perdono,
    mi fa suo servo senza cenno o insulto.
    E sento la mia vita di repente
    legata con un filo di Incosciente
    a ignota mano diretta nell’ignoto.
    Sento che niente sono, se non l’ombra
    Di un volto imperscrutabile nell’ombra:
    e per assenza esisto, come il vuoto.

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  2. Grazie per il tuo commento.
    Questa poesia di Pessoa è veramente bella e in effetti rispecchia molto quello che sentivo in quel momento.

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