domenica 7 febbraio 2010

specchio

Appoggio le mani allo specchio e punto gli occhi nei miei occhi,
accarezzo la parete fredda con i polsi.
Prendo in mano la rabbia,
lacrime amare bucano le guance.
Crollo sulle ginocchia,
spingo fuori lo stomaco come se dovessi vomitare.
Mi allontano veloce,
la mia immagine oscena,
la sofferenza,
l'odio che provo per me stessa
danno l'impulso atroce.
Un grido che ferisce la gola.
Uno schinato sul viso
sulla testa
forte, più forte.
Poi un altro e un altro.
Perdo il controllo di me stessa,
le unghie nella pelle.
Brucia dentro di me
e non si spenge,
più forte più forte.
Digrigno i denti,
arriva, arriva il dolore fisico,
dolce come miele vishioso e appiccicoso.
Un attimo e la pace odiosa del silenzio.
Un rumore, un ronzio in sottofondo.
Nuoto nell'ovatta della stanza.
Non sento più niente, non c'è emozione.
Mi spengo sul pavimento, supina.

2 commenti:

  1. si ritorna sempre lì...ricercare il dolore fisico per annientare quello dell'anima.....ti sono nel cuore!!!!

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