chiusa in una prigione emozionale
dove tu mi hai condotto per la mano
afferro strati di stomaco con le braccia
e me li aggroviglio come un turbante sulla testa
perdo i sensi un giorno si e l'altro no
mentre percorro le navate della distanza
ricoperta di forcine appuntite
che mi si piantano nel cervello ad ogni passo
tu respiri e non pensi che al mio ritorno
sporcherò i divani i letti e il pavimento
con il sangue che verso mentre inciampo
in tutti i tuoi "stai tranquilla"
e non mi vanto
di esser debole davanti alle tue mani
o di provare così tante sensazioni
perche chi di noi a più paura
non sono certo io con i miei malumori
io mi butto inerme tra le lenzuola
di un letto che dobbiamo ancora fare
e credo nei tuoi baci e nei tuoi abbracci
come un bambino crede a babbo natale.
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